DA UOMO A UOMO

Ieri sera, verso le 21.15. Dentro l'Albero Fiorito, la nostra osteria preferita e uno dei posti più belli di Milano. Non che sappiamo come siano gli altri, perchè andiamo sempre qui. Comunque, ieri sera. C'è Biagio, un terranova buono ed enorme, col suo padrone. Biagio scorrazza sempre fra i tavoli, si fa grattare un po', gira il testone con godimento e se ne va. Ieri sera siamo seduti al tavolo al centro. C'è un movimento -silenzioso- e con la coda dell'occhio percepisco uno scatto. E' entrato un altro cane, grosso uguale e infinite volte più incazzato. Salta all'orecchio di Biagio. Il padrone cerca di difenderlo. Lo abbraccia stretto intorno al collo e si trova l'altro cane appeso all'avambraccio. Volano i piatti, volano i bicchieri e i contorni. Uno che assomiglia a Mastroianni (a pezzi) grida invasato con il padrone del Cane Cattivo. Gli dà del delinquente e del bastardo e del criminale e del figlio di puttana. Sulla sedia ha due volpini che si stanno pisciando sotto dalla paura. Qualcuno riesce ad afferrare il Cane Cattivo per il collare. Dopo qualche interminabile secondo molla l'avambraccio, poi lo trascinano fuori. Il padrone di Biagio è ferito al braccio, biagio all'orecchio, vanno in bagno insieme a pulirsi. L'Albero Fiorito è un po' disorientato. Tutto viene sistemato senza ulteriore rumore. Il padrone dell'Albero fiorito, Gianni, uomo ultraburbero, non dice una parola. Neanche una.

Fuori, per una sigaretta. Dieci minuti dopo.

-"Vai a casa?"
-"Meglio di si"
-"Quello stronzo ha continuato a insultarmi fino adesso. Ma il cane non l'ho fatto scendere io dalla macchina. Non so chi l'ha fatto scendere. Lo sai che non lo porto dentro."
-"Lascialo urlare che cazzo te ne frega."
-"Mi ha dato del delinquente. Ma questa è una cosa fra me e te. Che cazzo c'entra lui."
-"Questa è una cosa fra i nostri cani."
-"Ti sei fatto male solo tu?"
-"Si ma è un graffio."
-"La grappa ce la beviamo adesso o domani?"
-"Domani, ora è meglio che vada".
-"Ok, domani."