POI ANCORA
-Municipal Waste
Alla Room 710. Quando entriamo c'è già un gran bell'odore di umanità sudata e birra. La stanza del bar è deserta e dall'altra parte del bancone circolare si vedono volare i corpi. Si passa il corridoio stretto, si sbatte contro Matt Jacobson (la Relapse è sua) e ci si trova davanti il delirio. Thrash/metal/hardcore come se fosse il 1985. Tutto velocissimo e incasinato. Tutti puzzano, tutti si ammazzano. C'è una tavola da surf di quelle di poliuretano (insomma un po' più morbide) a disposizione di stagedivers e crowdsurfers. C'è un enorme imbuto dentro il quale la gente versa la birra e il gruppo la beve attraverso un tubo. C'è il miglior batterista metal/hardcore del mondo, Dave Witte. Ma soprattutto c'è una puzza spettacolare.
-Gli studi di tatuatori
Tantissimi, alcuni davvero molto belli. Sulla Sesta Strada di cinquanta metri in cinquanta metri si sente il rumorino ZZZzZzzZzZzZzZzzZzZZzzzZzz della macchinetta... alla fine a uno gli viene la fregola. Fatto sta che fra tutti ci abbiam passato praticamente le ultime 48 ore della permanenza. Tutti con grande soddisfazione.
-Il Red Bull Bar
Accesso illimitato all'open bar. Paraculi. Finita male ripetutamente. O meglio, finita benissimo. Molte sfide a biliardo, molte chiacchiere sul nulla, molti ciddì che mi han cacciato in tasca. Molti long drinks. Moltissimi. Più che altro questo chiudeva alle 4 e tutto il resto alle 2, garantendo così un'appendice alcoolicamente violenta e totalmente gratuita. E no, non c'era solo vodka e red bull.
-La parata di San Patrizio
Noi non si ha un cazzo di verde da indossare, un po' ci guardan male ma poi son tutti ubriachi. C'è un predicatore per strada che parla di Gesù e di quanto è bravo e bello Gesù e di quanto gli sta simpatico Gesù. Un tizio gli va davanti e gli scuote le chiappe in faccia, calatosi i pantaloni. Alle tre del pomeriggio sono tutti sfasciati. Tutti. Sfasciati.
Poi ne arriva ancora. Procedo a scatti in questi giorni.
Alla Room 710. Quando entriamo c'è già un gran bell'odore di umanità sudata e birra. La stanza del bar è deserta e dall'altra parte del bancone circolare si vedono volare i corpi. Si passa il corridoio stretto, si sbatte contro Matt Jacobson (la Relapse è sua) e ci si trova davanti il delirio. Thrash/metal/hardcore come se fosse il 1985. Tutto velocissimo e incasinato. Tutti puzzano, tutti si ammazzano. C'è una tavola da surf di quelle di poliuretano (insomma un po' più morbide) a disposizione di stagedivers e crowdsurfers. C'è un enorme imbuto dentro il quale la gente versa la birra e il gruppo la beve attraverso un tubo. C'è il miglior batterista metal/hardcore del mondo, Dave Witte. Ma soprattutto c'è una puzza spettacolare.
-Gli studi di tatuatori
Tantissimi, alcuni davvero molto belli. Sulla Sesta Strada di cinquanta metri in cinquanta metri si sente il rumorino ZZZzZzzZzZzZzZzzZzZZzzzZzz della macchinetta... alla fine a uno gli viene la fregola. Fatto sta che fra tutti ci abbiam passato praticamente le ultime 48 ore della permanenza. Tutti con grande soddisfazione.
-Il Red Bull Bar
Accesso illimitato all'open bar. Paraculi. Finita male ripetutamente. O meglio, finita benissimo. Molte sfide a biliardo, molte chiacchiere sul nulla, molti ciddì che mi han cacciato in tasca. Molti long drinks. Moltissimi. Più che altro questo chiudeva alle 4 e tutto il resto alle 2, garantendo così un'appendice alcoolicamente violenta e totalmente gratuita. E no, non c'era solo vodka e red bull.
-La parata di San Patrizio
Noi non si ha un cazzo di verde da indossare, un po' ci guardan male ma poi son tutti ubriachi. C'è un predicatore per strada che parla di Gesù e di quanto è bravo e bello Gesù e di quanto gli sta simpatico Gesù. Un tizio gli va davanti e gli scuote le chiappe in faccia, calatosi i pantaloni. Alle tre del pomeriggio sono tutti sfasciati. Tutti. Sfasciati.
Poi ne arriva ancora. Procedo a scatti in questi giorni.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home