EL METAL PESADO ES LA LEY

C'è il metal, e c'è il metal estremo. C'è il metal dei bravi ragazzi, quelli che non c'hanno la tipa e allora si sfogano scapocciando davanti allo specchio e facendo le corna al cielo e infamando gesù e suo padre- continuate così! Chè da grandi avrete la vostra rivincita. Guardate il Sindaco quanto è cresciuto è com'è maturo e vincente ora. Poi c'è il metal che non è quello dei bravi ragazzi: o meglio, il metal che conserva (ed è inscindibile da) una certa oscurità e (da) un certo reale disagio/malessere/desiderio-di-sparare-dalla-finestra. E dopo anni e anni e anni di frequentazione di concerti orrendi in posti orrendi, incluse aberrazioni meravigliose come i X-Mas Festival o i No Mercy Festival, sono arrivato alla discriminante ultima e definitiva: un concerto non si può definire di metal estremo se non ci sono sudamericani. Se arrivi fuori dal locale e ci sono sudamericani vestiti con anfibi borchiati e longsleeve dei Darkthrone (che casualmente provengono praticamente dagli antipodi ma questa è un'altra questione), capelli lunghi sciolti e birra economica, allora puoi star tranquillo che quella sera il concerto sarà un girone infernale.
Quattro fatti, oltre alle testimonianze oculari del sottoscritto, confermano la teoria, cosicchè nessuno di voi deboli possa provare a smontarla:
1. Questo.
2. Trovare a Calama, piccola e morta città-miniera del Cile del Nord, il manifestino di un festival black/death metal con sei gruppi LOCALI.
3. Quest'altra storiella.
4. Questa foto, autentica, scattata su uno spuntone di roccia nel deserto una cinquantina di km fuori da San Pedro De Atacama, sempre in Cile.