mercoledì, gennaio 30, 2008

BAR CODE

Anche quest'anno il vettore Sbatta mi carica e, per tre degli ultimi giorni di Gennaio, mi sposta a Cannes, potenzialmente ridente città della Costa Azzurra dove le vecchie hanno i capelli dello stesso colore della Costa e un sacco di gioielli indifendibili, e ovviamente dei cani dal peso abbondantemente sotto il kilogrammo. Il primo pensiero è, effettivamente, "Tirate le cuoia". Non perchè mi abbian fatto niente di male: solo perchè mia nonna era una con le pezze al culo ma senza un cane enorme.

A Cannes si va per il Midem, che nel corso degli anni si è trasformato da una convention discografica fondamentale a un cahier de doleances a cielo aperto e hangover cronico. A me il mio lavoro piace e tutto sommato mi piace anche la gente con cui lo faccio, però quest'anno più di altri mi sono reso conto in maniera irrimediabile che l'80% dei miei colleghi è gente a pezzi alcuni passi oltre la redenzione.

Il Pias Bar è un locale che l'etichetta allestisce ogni anno per 1) far Gayna 2) attirare l'attenzione 3) offrire da bere a prezzi fortunatamente calmierati 4) fornire dj set sopra la media porno-caraibica degli hotel a sessanta stelle sulla croisette. E' un bel posto, tutto sommato. Più ragionevolmente costoso di ogni altro e mediamente libero da A&R o marketing manager che non hanno mai sentito nominare i Led Zeppelin. Bastano pochi passi dentro il Pias bar per imbattersi in un fottìo di cinquantenni appezzi che cercano di scuotere le panze e le pelate al ritmo della musica, ma sono i particolari a fare la differenza. La massa strilla "Ehi! Lavoro nella discografia! Posso agghindarmi come un idiota ma tanto verrò accettato, e anzi guardato con rispetto! Lo fanno tutti! Da vent'anni non ho più i coglioni di vestirmi come vorrei quindi mi metto la giacca è la cravatta ma poi inforco degli occhiali bizzarri e tutti mi crederanno un figo!". E' un po' lungo da urlare e infatti la voce gli va giù verso il finale della frase, ma il senso è quello. Ecco, questo non mi piace.
Personaggi felici di mollare le mogli per qualche sera e cercare di strusciarsi contro qualche femmina ancora fertile, che poi il giorno dopo andranno raccontando le loro imprese alcooliche come di ritorno dalla gita di quarta liceo. Fortunatamente non sono tutti così, e anzi ho la fortuna di non dover avere a che fare con nessuno di questa razza sacrificabile. Grazie a satana.

L'effetto collaterale del Midem è cambiare i miei ascolti per alcuni giorni successivi il rientro. Mi butto a peso morto (e non è poco) su musiche il più possibile lontane dall'idea di commercio. Musiche che non hanno tempo - non necessariamente perchè originali o eterne. Anzi, tutt'altro. Musiche che rimangono identiche a se stesse da lustri e lustri. Quest'anno tocca alla roba della Agipunk, dalla quale ho appena ricevuto alcune maleodoranti e crustissime novità. I migliori e più schifosi del lotto al momento mi paiono i FORCA MACABRA che come tutti i gruppi sudamericani hanno un concetto d'ignoranza e distruzione di massa che noi in Europa ci possiamo solo sognare. Cliccando sulle parole blu potete ascoltare Assassino e Guerriero Do Rock, dal nuovo, acculturatissimo e avanguardistissimo disco Aqui é o inferno. Speriamo li invitino alla Milanesiana. Devo parlare con John Zorn (alla fermata del 23). Comunque ci torno perchè l'etichetta è wettinata e merita. Altra ignoranza a breve.

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2 Comments:

Blogger mr.crown ha detto la seguente minchiata:

sono stato al midem una volta sola 5/6 anni fa. ho visto la reunion degli hanoi rocks e me la sono spassata al seguito di quel puttaniere di digby pearson.

1.2.08  
Blogger a. ha detto la seguente minchiata:

chaiers de che?

1.2.08  

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