MAMMAMIA!

Primo: io sono uno degli ignoranti che conoscono Morricone solo per gli spaghetti western, come gli americani. Per come la vogliate mettere un buon 80% dei dischi che compro o ascolto o amo oppure odio fan parte del circuito classico di etichette indipendenti oppure dei vecchi dischi più o meno classici. Le eccezioni ci sono e con tutta probabilità diventeranno sempre di più, ma fatto sta che non mi sono mai preso la briga di andare a esplorare il catalogo di Ennio Morricone. Tutto questo mentre mi sentivo in qualche strano e inspiegabile modo orgogliosamente italiano per il solo fatto che i Ramones usassero il tema di Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo come intro ai concerti. Una delle, tutto sommato, poche ragioni per le quali fossi fiero di essere italiano. Non ho voglia di soffermarmi sulle altre. Poi però un'etichetta che amo come la Ipecac, dietro le istruzioni o l'intuizione di uno che amo come Mike Patton, pubblichi una raccolta doppia, ben fatta e golosissima come Crime And Dissonance. A questo punto ritento sia mio DOVERE ascoltarla da cima a fondo. E rimango incantato. Incantato da tutto, dalle parti bizzarre, da quelle vicine al delirio di Miles Davis, da quelle che sono dovrebbero funzionare solo come colonna sonora a quelle che invece stanno più che in piedi da sole, e anzi quasi mi meraviglio che siano solo commento musicale a un film.
La faccio breve: Crime And Dissonance è cento minuti abbondanti di musica stupefacente. Stupefacente in qualsiasi modo la vogliate ascoltare. A tratti mi sono commosso, a tratti mi sono incazzato per non averla scoperta prima: Giorno Di Notte è un jazz-funk da brivido! Astrazione Con Ritmo è una roba che non riuscirebbe a mille segaioli elettronici degli ultimi dieci anni. E' sexy! E' rumoroso! E' funky!
Dettagli.

MAL D'ORECCHI

BLACK DICE - Broken Ear Record (DFA)
Che casino capire che cazzo voglian fare veramente i Black Dice. Se li guardi in faccia potrebbero essere un qualsiasi gruppo hardcore, magari leggermente intellettuale, magari uno di quelli che sa suonare. Oppure una qualsiasi figliazione indierock, magari da tenere in considerazione, magari invece no. Di sicuro non gli piace particolarmente apparire. Molto di quelli che li ascoltano stenteranno a ricorare il nome di uno di loro. Però poi pensi che alla fine della fiera sono su DFA, avranno qualche sorta di fighetteria ma gli piacerà l'understatement ma non i completi da gelataio di James Murphy*. Ma che cazzo ne so. Broken Ear Record esagera forse un po' con quel suonino classico di chitarrina ritoccata che hanno già usato tante e tante volte, ma per il resto è un vero piacere ascoltarlo. non un piacere intelligente, un piacere di quelli comunemente legati all'ascoltare musica, di qualsiasi tipo sia il vostro. Chiaro che ci vada un po' d'attenzione e un po' di voglia di farsi ascoltare e farsi portar via in qualche luogo che non necessariamente sarà piacevole. Però il suono, che da quanto mi pare di capire sia la preoccupazione princpiale dei tre tizi che formano i Black Dice, ecco, quello è sempre perfetto. E' zozzo quando dev'essere zozzo, è tirato a lucido quando serve che lo sia, è ritmico quando è il caso di mettere in riga un po' le cose e desolatamente/violentemente/brutalmente/tranquillamente ambientale quando invece hanno l'impressione che sia meglio lasciare un po' andare la presa. Com'è che un disco di cui non hai ancora capito nemmeno la metà ti sembra già perfetto o giudilì? Mistero.

*: James Murphy era anche il nome di un eccezionale chitarrista METAL che oltre ad aver suonato nei Testament e negli Obituary ha dato vita ai Disincarnate che erano una favola. Ma davvero.

DESTROY YOURSELF

MYLO - Drop The Pressure

Di solito qui ci finiscono i dischi e i gruppi che mi piacciono, o anche solamente i dischi che mi piacciono dei gruppi che non sempre mi piacciono. Questa volta invece è il turno del disco-sòla. Sono il primo a comprendere il valore dell'hype e sono anche il primo a sfruttarlo per i miei biechi scopi di discografico quando serve ed è il caso. Ma questa volta non capisco proprio. Non ci arrivo e sarà colpa mia. Ma tutti quanti sembrano pazzi per questo disco - addirittura Elton John! Elton John?!? Per quanto mi riguarda è una palla infinita e non riesco ad arrivare al terzo pezzo. Manco Drop The Pressure mi piace. Ho l'orribile impressione che non ci sia mezza idea decente in tutta 'st'ora o forse più di musica. Forse ci sono delle idee che a me non piacciono e che non mi eccitano. Ma io ho proprio l'impressione che non si sia niente dietro dentro sopra sotto Destroy Rock'n'Roll. Che poi, a parte che non sono tanto d'accordo sul distruggere il rock'n'roll, se vogliamo farlo, ci mettiamo a farlo bene? Non è che puoi farlo con QUESTO! Mah.

CON SENAPE

Bron Y Aur - Vol. 4 (Wallace)

Mi magno le mani per non aver mai visto i Bron Y Aur dal vivo. Coincidenze e sfighe non me l'hanno mai permesso, anche quando c'ero veramente vicino. La quarta uscita "ufficiale" comincia da una copertina spassosissima e rubata all'uscita omonima dei Black Sabbath per continuare con ventuno minuti di rock acido e krautissimo (c'è un pezzo che si chiama Superkraut che è... esattamente quel che promette). Un po' di Can, un po' di Led Zeppelin, un po' dei Motorpsycho più fuori, un po' di strutture generalmente free, e a chiudere una cover di Bring It On Home To Me di Sam Cooke. Capito bene. La voce all'inizio non mi piace molto ma quando il pezzo va su di giri ci sta perfettamente. Beh insomma i Bron Y Aur mi son sempre piaciuti da matti e 'sti quattro pezzi nuovi sono proprio belli e interessanti e stuzzichevoli.

BALLBREAKER

AC/DC - Family Jewels DVD
Questo DVD è meraviglioso. Ogni Ignorante che abbia un minimo di rispetto per se stesso deve averlo. Io l'ho comprato usato a 10$ e nella svalutazione s'è perso il booklet, ma -ovviamente- chissenefotte. Sono gli AC/DC mica i Marillion: ditemi l'anno di registrazione e sono a posto, mica mi serve saper altro. Quaranta pezzi, due DVD, uno per Bon Scott e uno per Brian Johnson. Ci sono videclip veri e propri (GENIALE il guardia-e-ladri di Jailbreak e l'ecclesiastico Let There Be Rock), esibizioni dal vivo, topopthepops australiani con tutti gli AC/DC conciati da bambinette, esibizioni in arene e in angoli bui dove di solito si piscia, ad andar bene. Avere Family Jewels in casa è più o meno come avere un aquario: lo lasci lì, devi ricordarti di dargli da mangiare (=cambiar disco e schiacciar e play) ogni tanto e basta. Occupa una nicchia, non dà mai fastidio, la gente che entra lo guarda con ammirazione e stupore, ti diverte e non è impegnativo. Ma è solo a tarda notte, quando non sei bene in te, che ne godi per bene i colori, l'aspetto, il suono. Cosa? L'aquario non emette suoni? Chissenefotte di nuovo. Metterlo su, chiamare gli amici, stappare le birre, lasciarlo correre in sottofondo, dargli uno sguardo ogni tanto mentre la chitarra, imperterrita, continua a stordirti. Spettacolo puro.

COM'E' SUCCESSO?

http://www.27.vg/shows.htm
I 27... a Monza... Giovedì! @ Libreria Acustica, via Raiberti.

LA STANZA DELLA PIOGGIA

KATATONIA - Brave Murder Day
Un po' di sano e depressivo metal. Checcazzo. Ci va ogni tanto. In realtà questo disco sembra più che altro un disco dei Cure, gruppo nel quale i Katatonia si sono poi praticamente trasformati, con le dovute differenze e le proprie qualità. Oddio - anzi, Oh Satana, i Cure. Non proprio. Ma è rock lineare, con una batteria dritta e semplice, delle linee melodiche precise e soprattutto denso di una depressione TOTALE e di una tristezza profonda che a volte viene da non crederci. Solamente che il tutto è amplificato e distorto, con una voce sepolcrale che spaventa un sacco di gente, e te credo. Però io dico che Brave Murder Day, con i suoi fallimenti, le sue conclusioni e la sua aura plumbea, potrebbero ascoltarlo tranquillamente quelli che si ammazzano di Black Heart Procession, Cure e Nick Cave. Serve un orecchio un po' allenato, diciamolo. E un po' di tolleranza per le vocione e gli urloni. Ma a me viene una stretta al cuore ogni volta che lo sento.
Rainroom

DON'T CRY FOR ME CHICAGO

The Cry Of Jazz è straniante, bizzarro, commovente e brutale. Alcuni musicisti del'Arkestra di Sun Ra discutono di jazz, politica, bianchi & neri su di un set-non-set che sembra quello di una sitcom (sottilmente ingessata, un po' formale) ma non lo è. Le discussioni si infervorano - i bianchi sostengono che i neri non si possano arrogare di "possedere" il jazz, i neri non sono ovviamente d'accordo. Si dibatte in lungo e in largo sulla vera natura del jazz, sull'interazione fra la sua forma e la sua sostanza, sulle sue origini. Il bianco e il nero è sgranato e le discussioni vengono interrotte da squarci di puro, sublime jazz classico, lontano dalle fughe spaziali del Sun Ra di dieci anni dopo circa. E' un documentario, più o meno. Ma soprattutto una riflessione in teoria e pratica su una musica meravigliosa e difficile, portata avanti dai suoi protagonisti migliori, che si dotano di un basso profilo commovente -sono tutti anonimi- e azzerano la distanza fra il 1959 (quando è stato girato) e il 2004 (quando è uscito). Meraviglioso.

EUREKA!

... funziona! Quasimoto funziona! E alla grande anche. Diventa dieci volte tanto.

IO CI...

... provo. Mi braso* e butto su Quasimoto. Vediamo se torno a breve.

* Brasato: giovane solitamente in età di studio che passa la maggior parte del suo tempo a fumare sostanze + o - pesanti (a brasarsi quindi). I suoi luoghi di brasamento preferiti sono i parchetti, le sedi delle università di indirizzi + o - sfatto.

I JUST WANNA GROW UP

Venerdì e Sabato si lavorava al Rock In Idro. La cosa più significativa di tutto il festival, che al di là di poche eccezioni non era esattamente manna dal cielo per i miei gusti, è che ha avuto una grandissima forza relavitizzatrice su di me, che unita alle birre e al resto mi ha lasciato perplesso e spiazzato dai miei stessi pensieri. Cioè?

Cioè primo mi sentivo vecchio, vecchissimo. Non sono tanto abituato ad andare a concerti dove c'è gente che ha la metà della mia età (cioè quattordici anni) e l'ho pagata.
Secondo: dopo tutto 'sto treaccordimelodicoforzaforzapogare ero arrivato al Sabato sera che MORIVO DALLA VOGLIA di vedere questi. Rendiamoci conto. Non sono manco scarsi, poveretti. Ma MORIRE DALLA VOGLIA DI VEDERLI era una cosa che francamente non pensavo mi sarebbe mai accaduta. I Darkest Hour? Morire dalla voglia? Eh? Tutto il resto mi dava talmente sui nervi che i Darkest Hour eran diventati splendidi e addirittura una sorta di meta.
'Stamattina metto su il disco e le cose ritornano in prospettiva. Una cover band che fa finta di non esserlo. Incazzati duri, ma io davvero bramavo vederli. Non me lo spiego.