mercoledì, novembre 30, 2005

ANCORA LORO

martedì, novembre 29, 2005

SON SODDISFAZIONI

Passato un secolo ma i Deus ieri sono stati semplicemente meravigliosi, sognanti e romantici ma anche potentissimi e quasi psichedelici. Concerto che mi son vissuto come un viaggio dritto e incantevole, credo a un certo punto di non aver guardato in faccia quelli che erano al concerto come per una cosa come 7 pezzi di fila. Anche il Rolling Stone, malgrado il consueto volume da oratorio, ha tirato fuori un suono accettabile. Così in forma proprio non me li aspettavo. Non saprei aggiungere altro davvero.

domenica, novembre 27, 2005

EVERYMIX ECSTATIC

sabato, novembre 26, 2005

ROBA DE NEGHER

YESTERDAYS NEW QUINTET presents: Sound Directions - The Funky Side Of Life (Stones Throw 2005)
(baritonale e sexy) Uuuuh-yeah. Funk/soul/hop rilassato e stiloso. Praticamente il progetto "live" di Madlib, che poi ci produce sopra, ma i Yesterdays New Quintet rimangono una band vera e propria. Avevano già fatto un tributo a Stevie Wonder e ora suonano invece la propria roba. Non è tutto spettacolare, a volte la produzione sembra frenare un po' l'impeto del gruppo che rimane al guinzaglio, ma altre volte il funk, fratelli e sorelle, scorre rovente. Tipo che la Ninja Tune dovrebbe baciarsi i gomiti per una roba di questo tipo, e invece pubblica un disco buono ogni dieci ormai. Da segnalare perchè è spettacolare la cover di A Divine Image di David Axelrod, con un Roland Space Echo che spara pillole di saggezza cosmica.

mercoledì, novembre 23, 2005

90s BLOODY 90s

SEPULTURA - Roots The 25th Anniversary Edition
Io coi Sepultura ci son cresciuto e anche di brutto. Uno che allora era un mio ottimo amico mi fece sentire Beneath The Remains e particolarmente una sera al buio camminando in una stradicciola di montagna (ricordate che ero pischello) l'arpeggio iniziale mi mise i brividi. Da allora mi sono sempre piaciuti, attraverso Arise e Chaos A.D., dove cominciarono seriamente ad essere un gruppo hardcore - un gruppo metalcore direbbero oggi. Cioè erano pesanti come dei metallari, e distorti nello stesso modo. Ma non parlavano più di orrore inventato, ma di orrore vero e umanissimo - erano diventati a tutti gli effetti la Third World Posse! In fondo erano brasiliani con le pezze al culo no? Insomma si arriva poi a Roots, lo produce quello che ha prodotto i Korn e ne registrano degli abbondanti pezzi nella giungla. Ci sono tutti gli elementi per una cazzata di disco - e invece vengono fuori con un capolavoro ma cazzo che capolavoro. Un disco che è profondo e cupo e rabbioso, che è super-dinamico e sfaccettato e che davvero ha trasformato un pezzo di metal e hardcore in qualcos'altro. Ora ne esce una versione allargata a due CD che, pur senza infilare cinquanta ienditi, ne spara un paio molto interessanti. Primo: il remix di andy Wallace di Mine insieme a Mike Patton. Secondo: il Megawatt Remix 2 di Roots Bloody roots, un esperimento dub/reggae riuscitissimo. Particolarmente da notare il secondo dato che i remix di roba pesa di solito sono delle cagate pazzesche, vedi questo che nella teoria era ambizioso e nella pratica ridicolo. Un modo come un altro per tornar giovincelli.

domenica, novembre 20, 2005

DON'T ASK ME

Ho scoperto che mi piacciono tantissimo i Go! Team. Non solo, ho scoperto anche che mi stanno simpaticissimi. Un gruppo evidentemente e imperdonabilmente allegro che mi piace, cristo. Ma come cazzo è successo non lo so, fatto sta che Thunder, Lightning, Strike ho appena finito di spararmelo due volte di fila di seguito per intero. Altrimenti detto: non succede mai. Mi hanno ricordato i Beastie Boys, tantissimo i Beastie Boys, tant'è che mentre l'ascoltavo continuavano a venirmi in mente i Beastie Boys e e solo i Beastie Boys. Chiedendomi perchè non l'ho ovviamente capito subito e comunque ho stentato anche provando a raigonarci. O per dirla ancora meglio, ho capito subito come mai mi fosse venuto in mente ma non riesco a spiegarlo. Piùo meno, come per i Beastie Boys (diciamo Ill Communication & Check Your Head) non è che il pezzo comincia, si aggiungono questo e quest'altro, e poi continua. Qui parte tutto insieme e tutto quanto succede dentro la canzone. Ogni suono sta dentro il suono complessivo della canzone (che poi forse mi potrei tranquillamente allargare e dire "il suono del disco"). In pratica sembrano che partano sempre tuttinsieme, due o trecento che sono i Go! Team, poi però in realtà non partono tutti, ne partono solo quel numero X che serve per quella canzone, ma sembra che in qualche modo tutti stiano contribuendo a quel che succede. Il suono è unitario e coeso, tutto appiccicato insieme. Lo so che non mi son spiegato. E' ora di andare a dormire. Tanto son solo cazzate. E non chiedetemi quanto durerà. Poi mi passa. Forse. E settimana prossima mi scordo dei Go! Team. O magari mi ricordo solo un pezzetto qui e uno là. Mah.

TAKE ME OUT

Madonna quanto l'aspettavo 'sto concerto. I Dead Meadow in particolare. Poi sapendo che c'erano anche i Black Mountain il tutto s'è trasformato in celebrazione psichedelica nel posto più lontano dalla West Coast di Jerry Garcia che si può immaginare: Azzano San Paolo, il dialetto di Bergamo, la temperatura di San Pietroburgo a Capodanno. Il locale è bello però. Sembra un po' il Bloom
anche se evidentemente dev'esserci proprio poco da fare da queste parti il Venerdì sera, c'è un sacco di gente che a occhio e croce non ha idea di che concerto ci sia: buon viaggio anche a loro, beninteso.
Comunque cominciano BENISSIMO i Black Mountain che per i primi tre pezzi sembrano dei corrieri cosmici in pieno delirio, con un batterista scioltissimo, degli effetti analogici che riempiono il suono di frequenze basse devastanti e una chitarra che più spaziale non si può. Sembrano davvero gli Hawkwind e mi esalto. Poi però a un certo punto tutto si ferma e si esce dal buco nero per entrare in una versione freak/happy/rock della stessa roba, che però non ha nè l'impatto nè la cattiveria di quel che suonavano prima. Particolarmente, quando canta la ragazza di cui ignoro il nome, si sfiora il ridicolo in un paio di momenti almeno. Buono di nuovo il finale ma la parte in mezzo è stata deleteria. I Dead Meadow sono invece fantastici e basta. Sono perfetti per il thc, perchè non sono abbastanza aggressivi e scuri da spedirti in un bad trip, ma nemmeno leggeri da perderti. Ci entri dentro e galleggi fino alla fine, perchè sono compatissimi e sembrano un unico essere che suona e respira quel che suona. Il pezzo finale è un incanto di un quarto d'ora abobndante durante il quale ho sorpassato il confine fra la vita e la morte almeno tre volte. Lo ricordo bene. Che bel Venerdì sera.

venerdì, novembre 18, 2005

TANTO (3)

Il disco nuovo di The Death Of Anna Karina spacca il proverbiale culo.
Qui a sinistra copertina e qui sotto un link a un sample del primo pezzo del disco.
Me & Wittgenstein Down By The Schoolyard

ARRIVANO


Heaven’s Pregnant Teens Personnel /Resumes

Wes Eisold – vocals (American Nightmare/Give Up The Ghost)
Justin Pearson – bass (the Locust, Crimson Curse, Moly Molar, Swing Kids, Head Wound City)
Rob Moran – guitar (Unbroken, Over My Dead Body)
Chuck Rowell (Plot To Blow Up The Eiffel Tower)
Sal Gallegos (Secret Fun Club, Two Miles Till Iocon Studio)

www.somegirlshaveallthefuck.com

mercoledì, novembre 16, 2005

ALLA FIERA DELL'EST

Allora, fra un po' esce il disco nuovo di Steve Von Till, il chitarrista e cantante dei Neurosis. E' il primo disco che esce per la Neurot, insieme al nuovo Tribes Of Neurot, da parecchio tempo a questa parte, è un disco poco annunciato ma almeno da me molto atteso, ed è un disco completamente fuori da questo pianeta. Steve Von Till prende la chitarra (elettrica) e si mette a rileggere mezza dozzina di canzoni della tradizione scozzese/inglese/irlandese e le trasforma in quella che il sito dell'etichetta giustamente definisce: "distorted into abstract guitar psychedelia". Difficilissimo da descrivere, qui c'è un pezzo da ascoltare, Amongst The Heather

lunedì, novembre 14, 2005

HO NOTATO...

... o meglio mi hanno fatto notare che quando c'è gente a casa metto sempre i Morphine, ma tipo 8 volte su 10. Infatti pare che abbia anche un po' rotto i coglioni. E' vero comunque e non so esattamente perchè. Forse perchè mi sembrano abbastanza fruibili da piacere quasi a chiunque. Forse perchè mi piacciono da morire (il mio preferito è The Night). Non saprei dire con certezza. Comunque è solo un pretesto per dire che Top Floor Bottom Buzzer è un pezzo che ti fa sentire l'aria calda e la leggerezza dell'Estate anche quando fuori c'è la nebbia (tipo oggi), un freddo cane (tipo ieri e oggi) e un cielo grigio ratto (tipo ieri, oggi e domani).

First we'll pick Priscilla up. And then we'll stop for Jane.

We're going to a party. Our friends will all be there.
I got the directions. It's across the river somewhere.

We rang the top floor, bottom buzzer.
Top floor, bottom buzzer. Top floor, bottom buzzer.
The middle won't work. Ring the one under.

Priscilla's in the kitchen she's mixing drinks.
She's mixing one for me I think.
And one for Mary Ellen and one for Jane.
Priscilla, she knows how to use a shaker.
She doesn't get up as early as a baker. Uh huh.

There's a muchacha, teaching me to mambo.
There's my buddy Pete eyeing a bowl of combos.
Ramona and a man do a tango dip. Cheek to cheek, hip to hip, come on.

The window's open it's the heart of the summer.
More people coming looking for the number.
Mary Ellen sees them she has a little stutter. She yells...

T-top floor, b-bottom buzzer. Top floor, bottom buzzer.
Top floor, bottom buzzer. Top floor, bottom buzzer.
The middle won't work. Ring the one under. Come on. Woo.

It was later it was after two.
We found a bottle of good chartreuse.
The lights were green and gold. We played Latin soul.
By the time Priscilla put the Al Green on the bottle was gone.

On the top floor, bottom buzzer.
Top floor, bottom buzzer. Top floor, bottom buzzer.
The middle won't work. Ring the one under. Come on. Woo.

Top floor, bottom buzzer. Top floor, bottom buzzer.
Top floor, bottom buzzer. The middle won't work. Ring the one under. Come on. Woo.

la foto è di Ron Vink

mercoledì, novembre 09, 2005

GRAZIE A DIO

Oggi ho ritrovato un musicista che ho amato alla follia e del quale avevo perso le tracce. E' Jesse Smith, che è stato l'anima e il corpo degli Zao, nonchè il batterista, per dieci anni. Se n'è andato nel 2003 dopo l'ultimo scioglimento (poi nuovamente rientrato del gruppo). Gli Zao erano tensione spirituale e ricerca di dio, ma anche massacro e sfiancamento corporeo. I loro dischi sono tutti splendidi, ognuno a proprio modo e ognuno per un motivo diverso. I miei preferiti sono Where Blood And Fire Bring Rest And Peace e l'omonimo. Il primo ha riscritto le regole dell'incontro/scontro fra metal e hardcore, ha lasciato la presa muscolare e ha spiegato ai tough guys troppo impegnati a tirarsi mazzate che la lotta dello spirito è molto più dura. Il secondo è un incubo post-industriale e Voivodiano, abbondantemente percorso da circuiti elettronici, fatto di tradimento, delusione e dolore. Insomma Jesse Smith si è rimesso a fare musica, il suo nuovo gruppo si chiama Gods e ci suona anche Rob Horner, che con Jesse aveva fondato gli Zao e ci ha suonato a lungo il basso. A un primo ascolto i Gods mi sembrano un eccellente gruppo di rock cromato, abbondantemente dark, sottilmente "ripulito" e capace, ancora e per fortuna, di straziare.
If The Bet Is Love I Fold

domenica, novembre 06, 2005

NON E' MICA GIUSTO

Perchè nessuno parla più mai per niente al mondo degli Zeni Geva?
Protesto.
Implosion.

sabato, novembre 05, 2005

YOU'RE OK, I'M UNDEAD

CORN ON MACABRE - I & II CD (Magic Bullet 2002)
Mi sento in colpa per aver lasciato questo gioiellino per così tanto tempo da solo su uno scaffale! Non riesco a darmi pace o perdonarmi perchè I & II è una CHICCA dell'hardcore/grindcore mondiale, ma veramente una delle uscite più belle nel genere che io ricordi (o meglio dimentichi). Il CD dura 12 minuti e raccoglie praticamente l'opera omnia dei Corn On Macabre, formati da ex-membri di Enemy Soil e Pg.99, con in più la bonus track Deleted Scene. In qualche modo siamo dalle parti dei Dillinger Escape Plan, ma c'è qualcosa di meno frenetico-a-tutti-i-costi, di più groovy insomma. E soprattutto hanno un gran bel senso dell'umorismo macabro e nerissimo, tipo I Watched Friday The 13th At My Grandmother's House And She Wasn't Into It (But She Let Me Watch It Anyway) o anche Kentucky Fried Genetically Altered Bird-Type Animal, I & II potrebbe essere la colonna sonora di Shaun Of The Dead o qualcosa del genere... Ecco, tipo i Misfits, incattiviti, che san suonare e cresciuti a pane e Slayer.
Ora però basta, Shut Up And Play Something Evil!



mercoledì, novembre 02, 2005

BAUBAUBAUBAUBAU

Supercanifradiciadespiaredosi - Mondocane (Gattofono Records 2004)
I Supercanifradici-ecc.ecc. sono il mio gruppo italiano preferito. Di gran lunga. Anzi di grandissima lunga. Di enorme lunga. Sono i migliori e basta. Suonano punk. Ovvero suonano quel che gli passa per la testa facendo un gran casino. O forse suonano hard rock. O forse metal. O forse pezzi dei Beatles al contrario. O forse i Suicidal Tendencies degli anni '80 mischiati allo scazzo dei '90. O forse ancora qualcos'altro che non c'entra un cazzo con tutto questo, che io non so descrivere e che loro non sanno di suonare. Ma non c'entra e non importa perchè i Supercanifradici rimangono i migliori senza che gli interessi o che lo vogliano sapere. Ora qui sotto ci sono tre pezzi da scaricare ma missà che potrebbe diventare un'abitudine renderne disponibile uno alla settimana. Io ne vorrei uno nuovo al giorno per i prossimi tre anni almeno, ma non si può avere tutto dalla vita. Per amor di precisione: ora sono cambiati, non hanno più nemmeno una chitarra ma in compenso una tastierina Casio suonata a casio. Ma rimangono i migliori. Scrivete ai cani qui: supercanifradici@yahoo.it



Andatevene:





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